“IL TEMPIO DI SRI SUBRAHMANIA A TIRUPPARANKUNDRAM ANALISI ICONOGRAFICA E MITO DI FONDAZIONE.”
PARTE I
IL TEMPIO: ORIGINI STRUTTURA E SIMBOLI
L’ ARCHITETTURA
Nella cultura indiana anche la scienza tradizionale dell’architettura,il Vastu-Shastra, è subordinata alla rivelazione divina. Essa fa parte dell’ Atharvaveda e dei Tantra e come rituale è compresa in due dei sei Vedanga (Jyotisa, astronomia-astrologia e Kalpa, rituale ).L’ architettura è la conoscenza dell’estensione ordinata e pianificata (vastu) e lo sthapati,l’architetto deve porre in ordine le cose esistenti.Egli deve conoscere perfettamente la scienza tradizionale e il suo significato,essere perfetto nel corpo, nello spirito,di alto lignaggio,privo di gelosia,abile nella sua arte e dotato di intuizione immediata per fondere tutti gli elementi architettonici e le sue conoscenze con naturalezza e prontezza.
Sotto la sua supervisione vi sono altri artigiani:
sutragrahin – esperto in ogni tipo di lavoro,conosce le misurazioni proporzionate.
taktaka – taglia e intaglia le parti dell’edificio. è abile nella lavorazione della creta.
vardhakin – il pittore.
IL SITO
Nell’accingersi alla costruzione di un tempio devono essere rispettate molte regole. Prima di tutto bisogna scegliere un sito adeguato. In India sono presenti molti luoghi dotati di potere spirituale.
I tirtha – luoghi di pellegrinaggio sulla riva di fiumi, laghi, selve, mari ….. e gli ksetra, terreni sacri, campi di potere attivo su cui si sono consumati riti particolari (esempio: Kuruksetra).
Da un punto di vista rituale ogni tempio è un tirtha indipendentemente dalla sua collocazione. Ma gli dei amano stare nelle vicinanze dei fiumi, delle selve, delle montagne e perciò è consigliato costruire tempi in queste zone. Inoltre la presenza dell’acqua è essenziale. Il terreno su cui sorge il tempio è sia terrestre che divino. E’ il luogo d’unione in cui tutto il mondo diventa accessibile all’uomo. E’ l’immagine su microcosmo dell’universo. Il tempio deve essere saldo e perciò deve essere costruito su un sostegno affidabile:
questo è la terra, resa stabile da Yama, l’ordine delle cose nel cosmo. Bhu – la terra, è il primo dei principi elementari (bhuta) ed è il sostegno per l’esistenza del mondo.
Dopo aver scelto un sito, bisogno prenderne possesso in nome della divinità per cui verrà costruito il tempio, recitando mantra utili a liberare la zona dalle entità che vi avevano abitato fino ad allora. Così il terreno purificato può assumere nuove associazioni e presenze divine.
Viene quindi esaminato il suono, il sapore, l’odore, la forma, la consistenza, il calore e la fertilità del terreno. Ogni corpo estraneo viene eliminato. La purificazione del terreno è completa quando la terra è stata arata ripetutamente, seminata e piantata con tutti i tipi di granaglie e arata nuovamente .
Il rito della germinazione è simbolico: come la terra riceve il seme di tutte le cose che sono così in lei è deposto il seme del tempo che assorbe l’essenza della terra e la trasforma nella sua struttura. La seminagione è anche un’offerta finale agli spiriti che hanno abbandonato quel luogo.
Infine la terra viene livellata perfettamente a ricordo del Re Prthu,che alle origini attaccò la terra per spianarla visto che le sue montagne ostacolavano la comunicazione e l’ordine che voleva imporre,e con l’aiuto di Brahma ottenne da lei i siti su cui poter erigere città.
Il sito deve essere uniforme e saldo poiché è il punto di partenza dell’ascensione che conduce alla liberazione.
Il sito pianificato per la costruzione è chiamato vastu. Sono considerati vastu(residenze): bhumi, la terra, prasada, il tempio o palazzo, yana, il veicolo e shayana ,il giaciglio.
Di regola la pianta base di tutti i templi e dei loro siti è quadrata. Non necessariamente essa coincide perfettamente con loro, ma ne è alla base, è un progetto orientativo che guida alla costruzione. Il suo nome completo è Vastupurushamandala.
vastu è il sito, l’esistenza corporea.
Purusha è il principio, l’essenza universale, tutto ciò che esiste.
mandala: è la pianta a somiglia del Purusa cioè della totalità della manifestazione.
Il rapporto che lega la pianta al Purusa,all’uomo celeste è spiegata nei testi sacri.
LA DISCESA DEL VASTUPURUSA
Nell’ Ishanashivagurudevapaddhati è narrata la storia della caduta dell’asura, cioè della venuta sulla terra del principio supremo in seguito alla disintegrazione iniziale da cui il mondo ha avuto origine.
Nei tempi antichi vi fu una guerra tra dei ed asura. Il sacerdote di questi ultimi, figlio di Bhrgu, sacrificò un capro e dal sudore che gli cadde nel fuoco, mentre compiva questa offerta, nacque un asura dalla testa di capro. Questo ultimo, di dimensioni gigantesche (copriva infatti con il suo corpo la terra ed il cielo) si mise al servizio del figlio di Bhrgu, che gli ordinò di espellere dal cielo gli dei dalla mente ottusa.
Shiva venne in aiuto degli dei cacciati dai loro possedimenti. Egli ordinò al fuoco, che usciva dal suo terzo occhio sotto forma di spirito, di salvarli, di uccidere il figlio di Bhrgu e di bruciare l’ asura capro. Il sacerdote degli asura fuggì senza tregua per i tre mondi finché trovo rifugio in Shiva intrufolandosi nel suo ventre in cui ebbe la visione dell’intero universo. Shiva fu felice della diplomazia dell’asura e consideratolo suo figlio, visto che era rimasto dentro di lui, lo investì della sovranità tra i pianeti.
L’asura, scaricato attraverso il seme del Dio prese il nome di Shukra (Seme). Shiva gli concesse un’altra grazia ed egli fece prostrare il demone capro ai piedi del Dio che diede protezione anche a questo.
L’asura capro chiese di essere perdonato, di poter dimorare sulla terra e che tutti gli dei fossero venerati risiedendo in lui. Shiva glielo concesse e lo chiamò Vastupa, protettore di vastu (residenza). L’asura da allora,giace a terra supino con la testa verso est. Esso è sepolto nel terreno e ne fa parte. Su di lui prendono sede gli dei e viene costruito il tempio. L’asura porta e protegge l’edificio e porta il suo nome Vastupurusha.Bisogno sempre onorarlo e meditare su di lui quando ci si accinge alla costruzione di una residenza sia essa umana o divina.
L’asura capro è senza nome e senza forma all’inizio della caduta. Nella sua discesa diventa un bhuta, una cosa esistente e acquista nome e forma. Estraniata dal principio in cui tutto è una cosa sola l’esistenza desidera esistere da sola, subisce una sconfitta e le viene assegnato un posto sulla terra. Da quel momento prende il nome di Vastupurusha. Essa si auto sacrifica per essere una base su cui gli dei possano dimorare e diventa sicura e stabile, ottiene definizione. La sua natura di asura è però tenuta presente: Vastospati pur pervadendo tutto lo spazio giace con la faccia rivolta in basso. Nel centro del suo cuore c’è Brahma così come al centro dell’edificio vi è il brahmasthana.
Vastospati è il signore dell’edificio e la terra è il suolo. Egli imprime in essa il suo seme. Questo è il significato insito nei riti di seminagione.
Gli dei vi dimorano sopra.Il Purusa è infatti luogo in cui si ha identità di macrocosmo e microcosmo. Su di esso si erige il tempio, la cui sovrastruttura allude alla rinascita del Purusha, alla sua ascesa verso il cielo, i cui muri si conformano al margine dei quadrati occupati dalle divinità intorno al brahmasthana ed in cui il garbhaghra al centro è quadrato e corrisponde a quest’ultimo.